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La Famiglia

"Non tutti abbiamo una famiglia, ma tutti - salvo rare eccezioni - ne abbiamo avuta una che ha avuto grande influenza nel renderci come siamo, con le nostre risorse e le nostre difficoltà"

da Nodi familiari, P. Bertrando, Antigone edizioni

Perché rivolgersi alla terapeuta?

I motivi per cui una famiglia può rivolgersi alla terapeuta sono molteplici e di intensità diversa.

Innanzitutto la famiglia è un gruppo, non una semplice sommatoria di individui, un insieme di persone in relazione, interazione, scontro, scambio, legame, dissonanza e non sempre è possibile gestire autonomamente queste dinamiche interne, complesse e variegate.

La terapeuta è una professionista esperta, esterna al sistema, che si posiziona in modo neutrale rispetto al problema, capace di osservare e valutare la situazione da una prospettiva diversa.

Quando rivolgersi alla terapeuta?

Nel momento in cui sono stati fatti svariati tentativi ma nessuno ha dato esito positivo, né si è mostrato capace di modificare qualcosa e il livello di sofferenza permane invariato o comunque disfunzionale ai membri del sistema familiare in questione.

Come si fa terapia?

Alla terapia partecipa l'intera famiglia: genitori e figli, con la possibilità di estendere l'invito ad altre persone importanti per il nucleo famigliare e il problema in questione (nonni, zii, parenti, amici cari).

Gli incontri sono a cadenza quindicinale/mensile, della durata di 60/90 minuti, condotti e mediati dalla terapeuta. Ciascun membro ha la possibilità di esprimere il suo punto di vista, tutti i presenti sono messi sullo stesso piano, si armonizzano e scandiscono i tempi individuali e collettivi seguendo il principio della circolarità in cui vengono confrontate idee, pensieri, convinzioni ed emozioni di tutti i partecipanti.